Autore: Silvia Mango
Editore: Rizzoli - YouFeel
In questo periodo non sto leggendo molto: sono in uno di quei momenti in cui sono davvero un’incontentabile. Non so se capita anche a voi… Ma io in queste settimane ho difficoltà a trovare una lettura che mi coinvolga. Magari vedo una copertina che mi attira, il titolo mi colpisce e capita che pure la sinossi non sia niente male, così mi butto a capofitto nella lettura. Ma il colpo di fulmine dura meno della fiammata di un cerino… Spesso gli incipit sono noiosi, oppure i personaggi sono quasi senza carattere o la trama mi fa sbuffare. Insomma, quale sia il motivo, dopo poche pagine, la mia mente comincia a vagare, e non nella direzione del romanzo, ma si concentra sulla lista della spesa, sulla biancheria da stendere o su qualsiasi cosa che, a quanto pare, è più interessante di ciò che sto leggendo…
Poi succede, quando meno te lo aspetti, un po’ come l’amore, che ti imbatti in un romanzo, così per curiosità, perché è appena uscito e la cover ti piace un sacco, perché il titolo ti incuriosisce e la trama, be’, ti ha già conquistata. Inizi a leggerlo, è scritto pure da una tua collega, sei davvero curiosa… Leggi le prime pagine, continui. Niente male. Ancora un paio di pagine poi vado al supermercato… E così dopo un po’ sbirci l’orologio e ti rendi conto che è già ora di pranzo! E ti scoccia dover fare altro perché vuoi sapere cosa accadrà, DEVI sapere come si incontreranno i due protagonisti, perché sai che sono sul punto di incontrarsi, di riconoscersi, lo sai prima di loro: l’autrice te li ha fatti conoscere a sufficienza, anzi sono già un po’ tuoi amici.
Questo è quello che mi è capitato leggendo il romanzo di Silvia Mango. Patty Boom Boom è un personaggio che ho subito compreso. Un’empatia sbocciata dopo poche righe. E che dire di Andre? Un uomo davvero in gamba, con le sue cicatrici nascoste che lo rendono ancora più affascinante. Ho molto apprezzato il fatto che Andre non sia il classico maschio alfa, trito e ritrito, strausato nei romance. Non è il solito stronzo, per intenderci, eppure, anzi, ancora di più, un debole per lui è difficile non averlo.
L’autrice deve limare un po’ la tecnica, affinare il punto di vista, così i prossimi romanzi saranno ancora migliori. I dialoghi sono credibili, briosi. L’ambientazione pure. È uno di quei romanzi “visivi” che coinvolgono ed emozionano il lettore, regalando qualche ora di svago.
Consigliato!