lunedì 10 ottobre 2011

Da IL PICCOLO

Grado Giallo con Mondadori cerca scrittori da brivido

di Gabriele Sala
GRADO
Bilancio di successo per la quarta edizione di Grado Giallo, il Festival letterario dedicato ai generi del mistero e incentrato sul tema “Crimine e potere”, che si è chiuso ieri a Grado. «Abbiamo abbondantemente superato le tremila presenze registrate l’anno scorso», ha fatto sapere Flavia Moimas, della Direzione Ufficio Cultura del Comune di Grado, prima dell’annuncio ufficiale di un’importante novità comunicata sul palcoscenico dello Spazio Noir dal presidente del Comitato scientifico di Grado Giallo, Elvio Guagnini, dal sindaco di Grado Edoardo Maricchio e dal direttore editoriale delle Collane Edicola Mondadori, Franco Forte. E cioè l’istituzione del nuovo Premio letterario nazionale Grado Giallo Mondadori, la cui prima edizione si terrà in concomitanza con la rassegna del 2012. Il “matrimonio” tra Mondadori e il Festival voluto e ideato dal Comune di Grado e dall’Università di Trieste è stato ufficializzato con grande soddisfazione di tutti. «Il Premio Grado Giallo Mondadori – ha assicurato Franco Forte –, sarà divulgato e spinto da tutta la macchina Mondadori in sinergia con Grado Giallo». Il vincitore del nuovo premio nazionale, aperto a tutti gli autori di racconti e romanzi gialli, sarà selezionato da una ‘supergiuria’ composta da Mondadori e da Grado Giallo. Il racconto vincitore sarà pubblicato in appendice sul Giallo Mondadori che uscirà il prossimo anno in ottobre, in concomitanza con la quinta edizione del Festival, durante la quale avverrà la cerimonia di premiazione. Interessante il primo incontro di ieri mattina con i giallisti del Nordest Giancarlo Re (autore di “Emopoli”), Irene Pecikar (“Transilvania Love”), Mara Bomben (“Il viaggiatore nel vento”), Enzo Comelli (“Gialli per caso”), Antonello Dinapoli (“Il Mercoledì delle Ceneri”), coordinati da Tiziano Pizzamiglio. Gli autori hanno anche parlato dei lavori in cantiere: Re intende realizzare un libro che raccolga nuovi racconti d’autore sui “crimini del Nordest”; Pecikar sta lavorando a una storia d’amore tra due agenti di polizia; Bomben farà il seguito del “Viaggiatore nel futuro” e ha già pronta anche una raccolta di quindici racconti noir inediti; Dinapoli ha in mente una storia di zombie alla Barcolana di Trieste e Comelli sta preparando la seconda tranche di racconti, “Casi in giallo”. Poi l’incontro con l’autrice Cristiana Astori, traduttrice di “Dexter”, la celebre serie televisiva tratta dal romanzo di Jeff Lindsay, che con Mondadori ha pubblicato il romanzo “Tutto quel nero”, in uscita il 6 ottobre. «Ho un progetto di racconto noir - ha svelato Astori - con dentro la tenera storia d’amore di un adolescente». Carlo Flamigni, medico, docente, membro del Comitato Nazionale di Bioetica, ma anche romanziere di successo, ha presentato il suo ultimo romanzo, “Senso comune”, uscito nel 2011 per i tipi della Sellerio, che all’interno dello schema del giallo, affronta temi scottanti ed eticamente sensibili come la fine e l’inizio della vita, le terapie per la fertilità, la fecondazione assistita e il trattamenti per le malattie sessualmente trasmissibili. Foltissimo pubblico per Donato Carrisi, autore pluripremiato che ha presentato “Il Tribunale delle anime”, romanzo uscito per Longanesi, costruito sulla scorta della sua scoperta dello straordinario Archivio della Penitenzieria Apostolica Vaticana, organo della Chiesa sui crimini rivelati durante la confessione nel corso dei secoli, e con il quale gli agenti apostolici hanno avuto a che fare per oltre otto secoli. Carrisi ha poi annunciato che il suo precedente successo editoriale, “Il suggeritore”, diventerà un film entro il 2013. «Lo sto producendo io negli Stati Uniti – ha affermato –, perché oggi il cinema italiano non è più capace di produrre film di genere». Atteso e applaudito anche l’intervento del celebre giallista tedesco, e triestino d’adozione, Veit Heinichen che dopo aver presentato il romanzo “I peccati del corvo” di Sergio Miniussi ha fornito al pubblico alcune succose anticipazioni sul suo nuovo romanzo, “Nessuno da solo”, in uscita il 9 novembre sempre per l’editore e/o. «Un libro che ha molto a che fare con il tema di questo festival, cioè crimine e potere», ha detto il padre dell’ormai famoso commissario Proteo Laurenti. «E’ un romanzo che parla di tradimenti di ogni genere – ha aggiunto Heinichen -, a partire da quelli personali che si consumano in famiglia, fino a quelli che vengono perpetrati nei confronti delle verità della storia con la ‘s’ maiuscola”. In un libro che tratterà il tema della tendenza alla “correzione” della storia che diventa manipolazione dei fatti e falsificazione dell’informazione, Heinchen affronterà soprattutto la questione della “mezza verità”. “Una parte dei fatti viene censurata e soppressa- ha spiegato -, mentre la parte restante diventa la base della notizia che verrà veicolata domani». Il nuovo romanzo di Heinichen è ambientato tra Trieste e Grado, Udine e le Valli del Natisone. Protagonista sempre Laurenti, calato nel suo classico ambiente di indagini, ma con estensioni anche all’estero, a Londra e in Etiopia-Abissinia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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